Angelo Tasca scrive questo testo per la prima volta nel 1938 in Francia dove si trova in esilio. La prima edizione italiana è però del 1950. Tasca è stato tra i fondatori insieme a Gramsci dell’Ordine Nuovo ed è stato in seguito dirigente dell’Internazionale Comunista e del Partito Comunista d’Italia. Viene espulso dal partito nel 1929. Tasca infatti fa parte della tendenza di Bucharin, la quale è dal 1925 in poi la tendenza di destra interna alla Terza Internazionale. Dopo essersi appoggiato sulla tendenza Bucharin, per fare fuori la sinistra del partito, nel 1929 il gruppo dirigente staliniano da vita a una brusca svolta settaria – detta il Terzo Periodo – che determina a sua volta l’eliminazione politica della tendenza di Bucharin. E’ in questo contesto che Tasca viene espulso dal Partito Comunista d’Italia.

Sulla base di questa esperienza egli finirà per riavvicinarsi al partito socialista, evolvendo su posizioni sempre più moderate e anticomuniste. Lo scritto “Nascita e avvento del fascismo” risente di questa impostazione. L’autore infatti simpatizza a posteriori con quelle che nel 1921-1922 furono le posizioni delle correnti di destra interne al Partito Socialista, la cui tesi era fondamentalmente che il fascismo andasse fermato attraverso un’alleanza con la cosiddetta “democrazia borghese”. Tutto lo scritto di Tasca testimonia quanto sbagliata fosse questa posizione: questo libro ha il merito di rovistare puntigliosamente negli articoli di Mussolini, nelle dichiarazioni dei liberali, dei monarchici, degli agrari e perfino dei massoni. Ne emerge un quadro chiarissimo di legami tra ascesa del fascismo e l’intero blocco confindustriale e agrario del nostro paese. Da questo punto di vista Nascita e avvento del fascismo rimane un libro unico per precisione di analisi e di cronaca.