Decenni di pubblicazioni sul 1968/69, soprattutto di sinistra, hanno sedimentato l’idea subdola della sua irripetibilità. Secondo molti attivisti la società è cambiata a tal punto da rendere impossibile un nuovo 1968/69.
Se ci siamo proposti di scrivere qualcosa sul 1969 è quindi semplicemente perché vorremmo provare a smontare questa tesi, che riduce gli attivisti della sinistra all’immobilità. E’ una tesi che ritorna frequentemente, solitamente dopo ogni mobilitazione importante, indipendentemente dal fatto che essa avvenga in Italia o in qualsiasi altro paese del mondo. C’è sempre qualcuno che, dopo ogni sconfitta, arriva alla conclusione che sarebbe stato meglio non mobilitarsi.
Considerata la profondità dello spavento della borghesia italiana, non stupisce che tanto giornalismo di sinistra, che ha fatto dell’orizzonte elettorale e della mobilitazione testimoniale la propria ragione di vita, abbia abbracciato con calore questa tesi. Sembra una tesi saggia ma concettualmente non è che il preludio all’impotenza.
Questo lavoro si propone di raccontare gli avvenimenti del 1969 con un occhio particolare alla mobilitazione in Fiat. La scelta non è casuale. Nella più grande e importante fabbrica italiana si concentrò un’esperienza politica così densa di lezioni per gli attivisti di oggi da racchiudere tutta l’esperienza del 1969 italiano.
Per scriverlo, siamo debitori di pochi testi, che però hanno fornito il materiale fondamentale. Il lettore potrà trovarli elencati in bibliografia, alla fine di questo materiale.
Vista l’elevata quantità di pubblicazioni sul tema, consigliamo al lettore che non voglia accompagnarci in questa analisi di saltare direttamente all’ultimo capitolo, il settimo. Vi sono contenute le tesi condensate che vorremmo sviluppare in questo lavoro.
Tuttavia, per chi volesse invece approfondire seguendo il nostro racconto, è bene dire subito che ogni evento fondamentale è accompagnato da nostre valutazioni e generalizzazioni, per permettere al lavoro di non limitarsi a ripetere quanto già scritto da molte pregevoli analisi o testimonianze.
Quel che a noi interessa non è semplicemente mostrare il numero di lezioni che si possono trarre dal 1969 italiano, ma indicare precisamente cosa fare oggi di quelle lezioni.