Il Manifesto del Partito Comunista redatto da Karl Marx e Friedrich Engels è lo scritto che meglio riassume l’analisi scientifica della storia e, in particolare, della dominazione borghese.

Per borghesia intendiamo la classe dei capitalisti moderni, ovvero i proprietari delle aziende che impiegano lavoro salariato. Parlando di proletari, invece, ci riferiamo alla classe dei lavoratori che oggi definiamo dipendenti: coloro che non possiedono alcun mezzo di produzione e sono costretti a vendere la propria forza-lavoro per vivere.

L’attualità di questo testo è dimostrata innanzitutto dalla lettura della storia in chiave evolutiva, come frutto dello scontro fra classi. La sua genialità risiede nell’anticipazione di quei fenomeni economici che hanno caratterizzato il capitalismo dopo la morte di Marx.

Il tributo che vogliamo rendere a questo scritto, però, va oltre la correttezza delle analisi e delle prospettive marxiane. Il vero pregio del Manifesto del Partito Comunista è che non si limita a descrivere il capitalismo nella sua strutturazione essenziale, ma indica anche la strada per suo il superamento.

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