
“tanto più prendiamo coscienza di quel che è l’elemento fondamentale, di principio, del movimento socialdemocratico, tanto più retrocede la limitatezza di orizzonte che è la conseguenza di ogni visione soltanto locale. Non per nulla nel marxismo rivoluzionario vibra così forte la nota internazionale, non per nulla il pensiero opportunistico risuona sempre in un particolarismo nazionale.”[1]
Rosa Luxemburg
Quando al congresso della Seconda Internazionale del 1893 i dirigenti del Partito socialista polacco (Pps) si avvicinarono al palco della presidenza per contestare la delega di una giovane marxista polacca, Rosa Luxemburg fece per la prima volta capolino nelle cronache dell’Internazionale socialista. Il presidente del Congresso, Vandervelde, avrebbe in seguito ricordato la reazione di quella giovane:
Rosa (…) era quasi sconosciuta salvo che in uno o due gruppi socialisti che operavano in Germania e in Polonia…ma i suoi oppositori facevano fatica a difendere le loro posizioni dai suoi attacchi….Si alzò tra i delegati in fondo alla sala e salì su una sedia per farsi udire meglio [2]
Aveva 23 anni, era attiva politicamente dall’età di 16 e da quattro anni era emigrata dalla Polonia alla Svizzera per sfuggire alla repressione poliziesca. Nonostante l’emigrazione le avesse aperto nuovi orizzonti, per il momento erano le vicende polacche ad occupare totalmente il centro della sua attività. Aveva appena iniziato, infatti, la propria lotta contro la nuova corrente nazionalista che si stava sviluppando all’interno del movimento operaio polacco con la nascita del Pps.
Era del suo stesso avviso un altro gruppo di emigrati politici: Marchlewski, Warszwaski e Leo Jogiches. Fu con loro che, proprio alla vigilia del Congresso dell’Internazionale del 1893, fondò il giornale marxista polacco “Sprawa Robotcniza” (Causa operaia). L’obiettivo del nuovo gruppo non era solo quello di smascherare il nazionalismo dei dirigenti del neonato Pps. Era necessario impedire che essi si potessero presentare di fronte all’Internazionale come gli unici e legittimi rappresentanti del movimento marxista polacco.
Il compito era più arduo di quello che si potrebbe pensare. Non solo perchè i dirigenti del Pps misero in discussione la legittimità delle deleghe congressuali assegnate a Causa Operaia, a partire – come già detto – da quella della Luxemburg, ma anche perchè si presentavano apparentemente come i diretti eredi delle posizioni che Marx stesso aveva assunto riguardo alla questione polacca. La lotta contro il nazionalismo polacco fu quindi la porta principale da cui Rosa Luxemburg entrò nell’Internazionale ed è da qua che cominceremo.
[1] ROSA LUXEMBURG, Scritti politici, Editori Riuniti, Roma, 1970. pp. 216-236.
[2] PETER NETTL, Op. Cit, p.74