Guida alla lettura

Nella Russia rivoluzionaria nulla è lasciato al caso e ogni opera compiuta, sia essa economica, industriale o agricola, è sottoposta alla ferrea volontà del popolo. Ogni intervento viene valutato attraverso il Consiglio supremo dell’economia pubblica, formato da delegati delle commissioni e del Consiglio del controllo operaio. A pesare sopra ogni altra considerazione nella scelta di attuare o meno una qualsiasi opera è la necessità che il popolo russo ha di essa: gli interessi capitalistici sono spazzati via dalle reali esigenze della vita quotidiana.


 

La Repubblica russa dei Soviet, come Lenin stesso ha posto in luce, non tende a nessuna specie di governo politico, ma a una vera democrazia industriale. Lenin è giunto sino al punto di prevedere la eventuale trasformazione dei Soviet in un organo economico di carattere puramente amministrativo.

Il prototipo di questo futuro parlamento economico esiste già nella Russia. E’ chiamato Consiglio supremo dell’economia pubblica, ed è formato di de­legati delle Commissioni principali per la terra e del Consiglio del controllo operaio. A questo Consiglio spetta di regolare la vita economica del paese, di controllare e dirigere il flusso della produzione, di am­ministrare in senso largo le risorse naturali apparte­nenti al governo, di sorvegliare l’importazione e l’e­sportazione. Esso solamente ha la facoltà di iniziare nuovi generi di industrie, di intraprendere nuove co­struzioni ferroviarie e stradali, aprire nuove miniere, costruire nuove fabbriche, sfruttare le forze idrau­liche.

La commissione esecutiva del Consiglio è compo­sta di cinquanta uomini, ognuno dei quali si occupa di uno dei cinquanta rami della vita economica del Paese, ad esempio delle ferrovie, dell’agricoltura, ecc.

Questi uomini sono scelti nel modo seguente: le diverse organizzazioni di professionisti – come l’Istituto degli ingegneri minerari ccc. – indicano i loro membri migliori, e i delegati delle Commissioni per la terra e gli organi del controllo operaio scelgono tra questi candidati.

I cinquanta membri del Consiglio supremo hanno ciascuno un ufficio, e stanno loro intorno commissioni tecniche specializzate per i diversi campi. Si trovano dunque riuniti rappresentanti dei Soviet del Commissariato del lavoro, del Commissariato del commercio, dell’industria, e della finanza rappresen­tanti delle Commissioni interne, dei Soviet di conta­dini, delle Cooperative, ecc.

A questi uffici sono presentati i progetti. Supponiamo che si tratti dcl progetto di una ferrovia da Mosca a Novgorod: si presenta il piano al commis­sario che si occupa delle Ferrovie; se egli lo respin­ge, il progetto va davanti a un ufficio di appello; se egli lo accetta, chiama a sè le sue commissioni tecni­che e commette loro di occuparsi dei problemi di ingegneria. Altre commissioni, in unione con i rappre­sentanti delle organizzazioni degli operai metallur­gici, stabiliscono il costo. Allora è la volta dei dele­gati delle organizzazioni locali di operai e contadini. Hanno essi desiderio e bisogno della ferrovia? Quale sarà il traffico dei passeggeri? E del combu­stibile? E delle materie prime, dei prodotti manufatti, e delle derrate agricole?

In altre parole, nel campo economico non si compie nessuna impresa se il popolo non ne sente la neces­sità, e si fanno per prime quelle la cui necessità è più sentita. Dal mese di dicembre (1917), quantun­que la Russia sia fatta a pezzi, e sia in guerra con tutti i paesi del mondo, sono stati presentati vasti progetti, e si è iniziata la loro attuazione; si tratta, ad esempio, della costruzione di una rete di ferrovie per allacciare trecento miniere degli Urali, e dello sfruttamento dei sei grandi fiumi della Russia setten­trionale per fornire luce, calore ed energia industriale.