Guida alla lettura
Ad un efficiente sistema di funzionamento i sostenitori dei Soviet arrivarono per approssimazioni successive, passando attraverso la limitazione della partecipazione agli strati produttivi della popolazione, dall’esclusione da quella stessa partecipazione agli sfruttatori, per arrivare a definire le modalità di elezione dei membri dei Soviet attraverso un sistema proporzionale e la possibilità di revoca dei membri eletti. I Soviet costituirono un organismo vitale per la Rivoluzione Russa, ed incarnarono l’espressione più necessaria della volontà della classe durante quel periodo.
I Soviet di deputati dei soldati esistettero fino al principio del 1918; furono aboliti dopo la smobilitazione del vecchio esercito e il trattato di Brest-Litovsk, quando i soldati furono assorbiti dalle fabbriche e dalle aziende agricole.
In principio i delegati dei Soviet degli operai, dei contadini e dei soldati erano eletti secondo regole che variavano a seconda delle necessità, e della popolazione dei differenti luoghi. In alcuni villaggi i contadini sceglievano un delegato ogni cinquanta votanti. I soldati in guarnigione fornivano un certo numero di delegati per ogni reggimento, in relazione alla forza di esso; gli eserciti in campo però seguivano un sistema di elezione diverso. Allo stesso modo degli operai delle grandi città trovarono presto che i loro Soviet riuscivano troppo pesanti se non si limitavano i delegati a uno per ogni cinquecento votanti. Cosi pure i primi due Congressi dei Soviet di tutta la Russia furono rigorosamente basati sul sistema di eleggere un delegato ogni 25 mila votanti, ma di fatto i delegati rappresentavano masse elettorali di diversa entità.
Fino al febbraio del 1918 chiunque poteva votare per eleggete i deputati dei Soviet. Se la borghesia avesse organizzato e chiesto una rappresentanza nei Soviet, le sarebbe stata concessa. Per esempio, durante il regime del governo provvisorio, vi era una rappresentanza borghese nel Soviet di Pietrogrado – un delegato dell’Unione dei professionisti, che comprendeva dottori, avvocati, professori ecc.
Nel marzo la costituzione dei Soviet fu elaborata fino in fondo nei particolari e applicata universalmente.
Il diritto di suffragio fu limitato:
“Ai cittadini della Repubblica socialista russa che abbiano compiuto i 18 anni d’età al giorno delle elezioni… e a tutti coloro che si guadagnano la vita con un lavoro produttivo e utile alla Società e che sono membri delle organizzazioni economiche…”
Erano privati dal diritto di voto: coloro che impiegano il lavoro altrui per trarne profitto, coloro che vivono di un reddito non guadagnato col lavoro, i commercianti e gli agenti privati di commercio, i membri di comunità religiose, gli antichi membri della polizia e della gendarmeria, i membri della antica famiglia regnante. I deficienti, i sordo-muti, i condannati per delitti infamanti e commessi a scopo di lucro.
Per quel che riguarda i contadini, mille contadini mandano un rappresentante al Soviet del Volost, o mandamento. Questi Soviet di Volost mandano dei legati al Soviet dell’Uiesd, o circondario, che a loro volta ne mandano al Soviet dell’Oblast, o provinciale; a far parte di questo sono eletti delegati anche dai Soviet di operai delle città.
Il Soviet dei deputati degli operai e dei soldati di Pietrogrado, che funzionava quand’io ero in Russia, può dare un esempio del funzionamento delle organizzazioni governative urbane nello Stato socialista.
Esso era formato di quasi 1.200 deputati, e in circostanze normali teneva una sessione Plenaria ogni due settimane. In pari tempo, esso era formato da un Comitato esecutivo centrale di 110 membri, eletti in base alla rappresentanza proporzionale dei partiti, e questo Comitato centrale esecutivo aveva mediante inviti chiamato a partecipare alla opera sua membri delegati dei comitati centrali di tutti i partiti politici, dei comitati centrali delle Unioni professionali, delle Commissioni di fabbrica, e di altre organizzazioni democratiche.
Accanto al grande Soviet della città, vi erano inoltre dei Soviet rionali, costituiti dai delegati di ogni rione aI Soviet cittadino, e ad essi spettava l’amministrazione della loro parte di città. Naturalmente in alcuni rioni non vi erano fabbriche e quindi di regola non esistevano rappresentanze di questi rioni nel Soviet cittadino né in quelli rionali. Ma il sistema dei Soviet è estremamente flessibile, e se i cuochi e i camerieri, o gli spazzini o le persone di servizio, o i vetturini di questo rione si organizzavano e chiedevano di avere una rappresentanza, venivano loro concessi dei delegati.
Le elezioni dei delegati sono basate sulla rappresentanza proporzionale, il che vuol dire che i partiti politici sono rappresentati in misura esattamente proporzionale al numero dei votanti di tutta la città.
In tal modo si vota per i partiti e per i programmi politici, non per le persone dei candidati. I candidati sono designati dai comitati centrali dei partiti politici, che possono sostituire altri membri del partito. Inoltre i delegati non sono eletti per un periodo di tempo determinato, ma sono ad ogni istante soggetti ad essere revocati.
Non fu mai creato nessun corpo politico cosi sensibile e cosi rispondente al volere popolare. E ciò era necessario perchè in tempo di rivoluzione il volere popolare muta con grande rapidità. Ad esempio, durante la prima settimana del settembre 1917 ebbero luogo cortei e dimostrazioni in favore dell’Assemblea costituente, cioè contro il potere dei Soviet. Alcune irresponsabili guardie rosse spararono contro uno di questi cortei e vi furono alcuni morti. La reazione a questa stupida violenza fu immediata: in dodici ore la costituzione dei Soviet di Pietrogrado era cambiata; più di una dozzina di deputati bolscevichi furono deposti e sostituiti da menscevichi, e tre settimane trascorsero prima che si calmasse il risentimento pubblico – prima che fossero uno ad uno richiamati i menscevichi e rimandati al posto loro i bolscevichi.