Il Curriculum dello Studente era stato introdotto dalla legge 107 del 2015, la famosa “Buona scuola” ove “buona” suonava di beffa visto il potere acquisito dai Dirigenti scolastici nel selezionare secondo i propri gusti il proprio personale; l’ estensione dell’alternanza scuola-lavoro a tutti gli indirizzi della scuola secondaria di secondo grado; il bonus del merito per (alcuni) docenti al posto degli aumenti richiesti nel ccnl.

E sarebbe anche caduto nel dimenticatoio se la beffa non si fosse perpetrata a causa della zelante ex ministra Azzolina del M5S (tanto in rotta con Renzi): fu proprio lei a ripescare quest’ assurdità del Curriculum dello studente, lasciandone l’attuazione al ministro Bianchi, anch’ egli ovviamente felice sostenitore della norma.

 

Ma cos’è questo curriculum dello studente e perché solleviamo aspre critiche nei suoi confronti?

Attenzione, chi scrive sa bene che a leggerne la descrizione in dettaglio ovvero quella di “un documento rappresentativo dell’intero profilo dello studente, che riporta al suo interno le informazioni relative al percorso scolastico, le certificazioni conseguite e le attività extrascolastiche svolte nel corso degli anni” (1), non sembrerebbe di assistere alla produzione di qualcosa di sostanzialmente differente rispetto al passato.

Il percorso scolastico è contenuto nel fascicolo dello studente, che viene messo a disposizione delle commissioni d’esame da sempre.

E “le certificazioni conseguite e le attività extrascolastiche svolte nel corso degli anni”?

Quelle, ahinoi, sono già oggetto di valutazione scolastica “grazie” all’ istituzione dei crediti formativi ad opera del ministro Berlinguer ai tempi del I Governo Prodi (2). Lo vogliamo ricordare ad una certa sinistra. La conseguenza di una tale scelta è stato, proprio da fine anni ’90, il proliferare di certificazioni presentate dagli studenti, desiderosi di arrotondare le proprie medie, spesso con la volontà, o meglio sarebbe dire la speranza, di avere qualcosa in mano per colmare o giustificare eventuali lacune presenti nell’ apprendimento e nella formazione scolastica.
Il tutto tra l’altro secondo criteri non chiari, considerato che un profilo di calciatore agonista (e non solo) si è reso di fatto equivalente a quello di chi si occupa di disabili.

 

Perché allora tanto scandalo?

Certamente siamo d’accordo con chi sottolinea la tempistica infelice con cui tale richiesta perviene alle scuole: proprio a ridosso della fine dell’ anno scolastico, il 2 aprile 2021 (3) ovvero quando ormai studenti e docenti sono sovraccarichi dall’ aver vissuto un anno tutt’ altro che semplice ( il secondo di lockdown). Un adempimento burocratico in più di cui nessuno sentiva l’ esigenza e che ha rubato ulteriore tempo per la sua compilazione a tutti gli attori coinvolti… alla faccia dello snellimento delle procedure nell’era del digitale!

Tuttavia una tempistica più adeguata non avrebbe nella sostanza cambiato il nostro giudizio.
Il curriculum dello studente segna un ulteriore passo avanti nel favorire le disuguaglianze.
Intendiamo specificarlo agli occhi di chi, come il dirigente del Miur Previtali, precisa che è solo un documento informativo poiché a suo parere, traduciamo per i meno avvezzi, non vi è allegata una valutazione quantitativa. (4)

Da quest’ anno tutto ciò che appartiene alla sfera extrascolastica infatti diviene oggetto dell’ esame di stato e la commissione dovrà in qualche modo tenerne conto.

Non ci si nasconda dietro un dito … a che pro informare la commissione se non per attribuire un valore a quanto le viene presentato?

Tanto più che tali dati saranno pubblicati e allegati al diploma insieme al voto finale.

I primi a rendersi conto di quanto sia classista questo documento, sono proprio gli studenti che già con le proteste nei confronti dell’ alternanza scuola-lavoro avevano rivelato la loro contrarietà ad una scuola subalterna al mondo del lavoro. (5)

Intervistato da Skuola.net, il 66% degli studenti dichiara di non apprezzare la novità dell’esame di Stato 2021 ed il 45% di questi afferma che il curriculum dello studente discrimina quei ragazzi che non possono permettersi di svolgere attività extra scolastiche.

 

Chiariamo il punto.

Studenti di ceti medio-alti potranno permettersi esperienze extrascolastiche, perfino una certa beneficenza e volontariato… ma chi vive un disagio socio-economico? Chi è costretto a lavorare in nero, ad es., per supportare la propria famiglia? Chi assiste familiari ammalati o minori, mentre i genitori lavorano?

Tutti costoro risulteranno meno “corrispondenti” al modello di studente che ci propone questo sistema. Perché a ragionare meglio sulla questione risulta ben evidente che la scuola, ai tempi del capitalismo, si sbilancia sempre più verso ciò che richiede il mercato. Essa favorisce e premia chi è nato in un contesto privilegiato per le proprie origini e non per le competenze acquisite (il “merito”). Non è un caso: la domanda di lavoro è sempre più generica, le aziende vogliono personale giovane non perché più creativo o “fresco” ma perché meno qualificato, quindi più ricattabile e sottopagato. La corsa alle certificazioni e i numerosi eventi extrascolastici (pur in orario scolastico) distolgono nei fatti gli studenti dallo studio: i programmi sono svolti freneticamente negli intervalli tra un’uscita e l’altra, lo studio è risicato e superficiale, gli approfondimenti sono un lusso di pochi … tutto questo pur di supportare e soddisfare le esigenze di quel capitale che è invece sempre pronto a tagliare risorse e fondi alla voce istruzione.

Alla luce di ciò un altro è il quesito cui si deve rispondere: è lecito che la scuola valuti ciò che rappresenta la sfera privata degli studenti?

Il privilegiare alcune esperienze rispetto ad altre non certificabili ( assistenza ai familiari, lavoro saltuario e occasionale, ecc) sembra far passare il messaggio che tali attività non abbiano valore e questo è proprio il contrario di ciò che supporta la formazione di individui consapevoli.

No. La nostra risposta è no. La scuola non può e non deve valutare ciò che riguarda il tempo extrascolastico, sul quale deve vigere la più assoluta libertà.

La scuola può e deve valutare nell’ambito della sua offerta formativa: la valutazione deve rilevare eventuali carenze, non certo con intento punitivo quanto correttivo perché ognuno possa acquisire delle competenze base.

La scuola a servizio del capitale sollecita a svolgere attività extrascolastiche, a collezionare “pezzi di carta” (e talvolta pure costosi) scaricando le proprie inadempienze come oneri del singolo. In questo senso la definiamo già da tempo classista: si pensi alle certificazioni in lingue o quelle informatiche i cui corsi si tengono nei pomeriggi a scuola. Si tratta di corsi economicamente gravosi.

Eppure sia l’ inglese che l’ informatica si affrontano già sui banchi di scuola: se l’ offerta non è adatta in orario scolastico per un certo “sovraffollamento” non possiamo che convenire che riportando le classi a gruppi da 15 studenti, e rivedendo parzialmente i programmi, si ovvierebbe al problema.

Ma questo è solo la punta dell’ iceberg: negli istituti mancano strumenti come pc o tablet, salta la connessione, non esiste il comodato d’ uso né le aule studio. E come se non bastasse gli edifici sono fatiscenti e poco capienti.

La rivoluzione nell’ambito dell’ istruzione passa dall’ incremento dei fondi per l’istruzione perché si affrontino questioni rilevanti in termini di edilizia scolastica e servizi nei confronti degli studenti; dall’aumento di figure professionali dedite all’ insegnamento affinché ogni studente possa migliorare le proprie competenze e ricevere un’ istruzione di qualità.

Per noi quindi questo curriculum dello studente è bocciato ancor prima di arrivare agli Esami di stato.

 

Note:

1. https://curriculumstudente.istruzione.it/cose.html

2.https://www.archivioluigiberlinguer.it/3326/dm-12-novembre-1998-n-452-individuazione-delle-tipologie-di-esperienze-che-danno-luogo-ai-crediti-formativi/

3. https://curriculumstudente.istruzione.it/assets/allegati/Notaprot7116_2021.pdf

4.http://www.flcgil.it/rassegna-stampa/il-curriculum-dello-studente-valorizza-la-vita-fuori-dalla-scuola.flc#:~:text=Che%20cos’%C3%A8%20il%20Curriculum,accesso%20al%20mondo%20del%20lavoro.

5. https://www.blogsicilia.it/palermo/palermo-si-sveglia-tappezzata-di-striscioni-studenteschi-sciopero-della-scuola-no-alternanza-foto/417074/