
Chi cerchi in questo nostro scritto l’ennesima dissertazione filologica sull’egemonia gramsciana o sul termine casematte è perciò destinato a rimanere deluso. Politicamente non ci definiamo gramsciani e non vediamo che senso avrebbe farlo. Gramsci fu un marxista, un militante della Terza Internazionale. L’originalità del suo pensiero fu prima di tutto il tentativo di applicare il metodo leninista all’Italia degli anni ’20. Lo fece alcune volte bene, altre sbagliando. La sua vita non fu priva di errori, come non lo è quella di nessuno. Tuttavia non fece mai dei propri errori un sistema, come al contrario accadde con i successivi dirigenti stalinisti del Pci. Gramsci sta a loro come l’aquila sta ad una gallina: può capitare che un’aquila voli basso come una gallina, ma non capiterà mai che una gallina voli alto come un’aquila.
L’Ordine Nuovo e l’occupazione delle fabbriche
La nascita del PCI e l’ascesa del fascismo
Il ritorno in Italia e l’Aventino
L’ascesa dello stalinismo e il congresso di Lione
Gramsci in carcere