
Questa ricorrenza ci permette in verità di far conoscere o di tornare a rileggere alcuni degli scritti di Gramsci sul fascismo.
Gramsci scrive nel vivo dello sviluppo del fascismo e della decadenza dei Governi Nitti e Giolitti. Scrive negli anni in cui il bilancio delle forze è ancora favorevole al movimento socialista. Eppure è colui che più mette in guardia e analizza le caratteristiche dell’ascesa del fascismo. Non lo fa per fatalismo, per pessimismo o sfiducia nel movimento delle masse. Gramsci comprende semplicemente che la mancata vittoria della rivoluzione conduce alla possibilità della controrivoluzione. E la rivoluzione può essere sconfitta nella misura in cui la direzione del partito socialista non si dimostra conseguentemente rivoluzionaria. L’analisi di Gramsci non è quindi funzionale all’apatia, ma all’azione: mettere il partito all’altezza dei compiti sulle basi di un’analisi marxista.
Ma Gramsci analizza attentamente anche le basi sociali del fascismo, comprende i sommovimenti sociali che ne determinano l’ascesa, ne partorisce una risposta di classe, analizza il rapporto tra fascismo e Stato, tra cosiddetti partiti liberali e democratici e Mussolini. Pur con le dovute differenze, chi legge può valutare quanti spunti vi siano per analizzare la crisi odierna del sistema politico italiano.
Il nostro percorso di lettura comprende anche la pubblicazione del capitolo sulla marcia su Roma del libro di Angelo Tasca, L’avvento del fascismo. Suggeriremo e pubblicheremo una bibliografia, filmati e film che permettono di introdurre anche in maniera più semplice l’argomento.
Istruitevi, agitatevi, organizzatevi.
Titolo:
Antonio Gramsci | Scritti sul fascismo
Angelo Tasca | Nascita e avvento del fascismo
A cento anni dalla Marcia su Roma: il fascismo al potere